Come ferro
Come ferro, stava lì sempre immobile.
Solo pochi sapevano che in realtà non stava mai fermo, ma si dilatava o restringeva a seconda della temperatura.
D’estate, sotto il sole a piombo per 8 ore al giorno, cresceva notevolmente.
E la sua scorza, la vernice, con questo movimento di dilatazione e restringimento se ne andava, si sgretolava.
Perché puoi anche fingere di essere come ferro, sempre immobile, ma la realtà non la vede e non interessa a nessuno.
Pochi vedono il lento cambiare, finché un giorno la vernice non c’è più, è definitivamente andata.
E per rimediare ne stendono un altro strato.
Ma lui se ne frega, anche quella se ne andrà.
E un giorno anche lui se ne andrà, dissolto. Magari ne resterà una traccia rugginosa, perché sì, è come ferro.