Indecenza
Indecenza. Non ci sono altre parole per definire la campagna di affissioni di cui siamo afflitti da un po’.
Una insulsa campagna antiabortista che non serve a niente se non a colpevolizzare le donne che devono ricorrere all’aborto.
Come se per una donna fosse un divertimento, abortire.
E questa è solo l’immagine più leggera. Ce ne sono altre ben più cattive.
Invece di fare una seria formazione dei ragazzi e delle ragazze, cui è lasciato solo ai vari youporn educarsi ed apprendere, questa indecente e violenta accusa è lì, a pubblica visione.
Non avrei mai parlato di questa situazione se non fosse che, su un social, quando ho commentato l’altrui indicazione della situazione, una donna che non conosco mi abbia accusato di non mettere la faccia, di non essere favorevole. Schiava dell’ignoranza, presumo.
Viviamo tempi in cui l’indecenza la fa da pardona, sempre e comunque.
Lei, cara signora, oltre a non capire un cazzo si fregia del diritto di puntare il dito su chi i diritti delle donne li considera vitali.
Lei è l’apoteosi dell’indecenza.