Il muro dei nomi
A Cattolica c’è il muro dei nomi.
In Romagna, da sempre, ogni famiglia ha un nome che la identifica, rendendo così chiaro di chi si sta parlando quando un normale cognome è diffuso e aleatorio.
Mentre in italiano si usa il nobiliare “De”, che indica di quale casata sia la persona, da noi c’è il nome dialettale.
Il mondo è tutto uguale, si usa «Mac» in Scozia, «O’» in Irlanda, «Von» in Germania, «Van» nei Paesi Bassi, «Y» in Spagna… la Romagna è un pezzo di mondo, quindi dovevamo avere un modo nostro.
E io sono un «Crùsèn».
Un cattolichino che da pochi giorni ci ha lasciati, Peter Tonti, non un Crùsèn del mio ramo famigliare, ha scritto un bel libro in cui traccia questi nomi di famiglia. Un elemento fondamentale per capire le origini, per tenere traccia del “chi siamo”.
E non per niente in Romagna si usa la frase «C’um i dìs m’i tu?» (come li chiamano i tuoi?) proprio per capire con chi si sta parlando.
Un muro di nomi e di memoria.