Un altro anno che va, niente cambia
Sta finendo un altro anno, almeno secondo il calendario giuliano. Per me è già iniziato quello nuovo, con il Solstizio d’inverno.
Fatto sta che avendo un po’ di tempo ho fatto ordine nelle ultime cose fatte e mi sono tornate sotto al mouse le foto fatte il 29 ottobre.
Un’amica mi ha regalato un po’ del suo tempo e siamo andati a spasso per Rimini in omaggio alla mia vanità: volevo vedere se trovavo appesa una mia foto presentata al concorso Mapparimini 2019 e selezionata per “raccontare” la città. E ne ho trovate alcune. Emozionante.
Tutto sommato una giornata da turista, dal ponte di Tiberio fino al centro. Ne abbiamo fatta, di strada. E scattato foto come se si fosse turisti. Ne ho anche due o tre che mi ha scattato lei e dato che non ho molte mie immagini, le conservo con piacere.
Ma l’immagine del barbone che dormiva davanti alla sede della banca, nel corso, mi ha lasciato perplesso.
Non perché sia qualcosa di mai visto, ma perché nell’opulenta Rimini ne ho incontrati diversi. Dormivano nelle pensiline dei bus oppure nascosti in qualche angolo.
Uno di questi è ancora più impressionante. Dormiva davanti ad un negozio di quelli che comprano oro, a non più di 2 metri dal dehor di un locale, con tanta gente a bere e a godersela.
La questione non è condannare la presenza di queste persone. La questione è che tanta ricchezza genera tanta povertà. In molti casi sono persone che hanno perso il benessere economico. In altri casi sono persone che non hanno un livello di salute mentale che ne consente l’inquadramento nei canoni previsti dalla “civiltà”.
Il perbenismo vorrebbe nesconderli, li vorrebbe fuori dalla vista del turista. Come la polvere nascosta sotto al tappeto, se la metti lì non sparisce ed alla lunga diventa una quantità visibile anche con il tappeto. Per tanto tempo si sono “nascoste” le persone negli ospedali psichiatrici e ci sarà sempre chi pensa che la soluzione hitleriana dei campi di sterminio sia la soluzione.
Invece leggo una news dall’Irlanda, in cui a Dublino (se non ricordo male) alcuni barboni sono diventati guide turistiche per la città.
Da noi si fa finta di non vederli, stanno sotto ad un tappeto fatto di… niente.
Per una città che si vanta di essere vivibile e politicamente aperta, trovo assurdo che non si attuino misure per tentare di migliorare anche questi aspetti. Ma la politica, si sa, ormai è necessaria solo a se stessa e non produce nulla al di fuori.
Peccato.