L’elettronica
CHI SONO
Ho realizzato tanti moduli per terzi, nel periodo in cui mi occupavo di progettazione dei circuiti, e ho imparato “sul campo” che quando si produce un oggetto, l’assistenza tecnica è fondamentale e quindi la documentazione deve essere completa ed esaustiva.
Molte aziende oggi se ne rendono conto e altre si stanno lentamente adeguando, solo perché ora è imposto dalla legge.
La cura nella realizzazione e nella verifica della documentazione è una delle cose che faccio meglio.
Lavoro d’équipe. Ho curato la realizzazione di una famiglia di mixer luci. Si trattava della SGM e dei mixer luci Studio, che oggi si trovano in vendita solo nel mercato dell’usato ma hanno avuto un grande successo. Per la parte estetica, definizione dei colori: una vernice epossidica per il fondo, particolare per l’indice di Gloss pari a 0 (la vernice non riflette la luce incidente); poi le serigrafie, la scelta dei colori utilizzati per segnalare la tipologia funzionale dei comandi. Niente elementi grafici che facciano confusione: una logica minimalista ed estremamente chiara all’utilizzatore. Ed ovviamente lo studio funzionale, la definizione dei comandi ed il loro modo di operare. Tutti i test e le prove sul campo. Ed ogni volta pagine di piccoli aggiustamenti, di varianti.
Per gli scanner Galileo e Victory studiai la realizzazione dei gobos (forme che proiettano immagini e sagomano la luce) fino ad arrivare ai soggetti tridimensionali su speciali vetri dicroici. Per i cambiacolori a testa mobile Giotto lavorai molto sulla ricerca di soluzioni di omogeneizzazione del colore con l’analisi dei filtri dicroici.
Per tutti i prodotti, antecedenti il mio arrivo in azienda fino all’ultimo giorno, ho curato la redazione del manuale utente, completo di versione “elettronica” in formato PDF ed introdotto la stampa del manuale sui sistemi di stampa digitale, con grande risparmio economico.
Per conto di un’altra azienda ho curato la parte estetica di una famiglia di mixer da discoteca, che dovevano unire un look professionale e “sbarazzino” allo stesso tempo, per essere vendibile sia nel mercato professionale che in quello consumer. Ne sono nati una decina di modelli, con prestazioni di ogni tipo. Per un periodo hanno avuto un buon mercato e così applicammo quel tipo di grafica anche a tutti gli altri prodotti del marchio.
In un’altra occasione ho collaborato con una piccola azienda, analizzando ed approfondendo lo “stato dell’arte” dei prodotti esistenti così da individuare nuovi apparecchi, che poi sono stati inseriti nei mercati “di nicchia” del settore delle luci per lo spettacolo. Individuati e realizzati, come i modelli Alpha e Beta, splitter DMX 512 ancora in circolazione e copiati.
Il tutto creando una sorta di mother board che eseguiva la ricezione del segnale DMX512 e consentiva, a seconda della necessità, di passare da un modello all’altro con un investimento minimo su schede e meccanica. Peccato non siano usciti sul mercato le unità Gamma e Delta… erano veramente universali.



