Buon ferragosto
Buon ferragosto. Una di quelle celebrazioni che mi diverte, tipo Natale.
Nata nel 18 a.C. istituita dall’imperatore Augusto, è stata infatti fatta propria dal cattolicesimo ed è diventata l’assunzione.
Assunzione.
Una parola che per molti è un sogno. A prescindere dal contratto, magari a tempo indeterminato.
Augusto volle riposare istituendo le Feriae Augusti, periodo di riposo e di festeggiamenti che comunque traeva origine dalla tradizione delle feste che celebravano la fine dei lavori agricoli dedicate a Conso, dio della terra e della fertilità.
Si organizzavano corse di cavalli e gli animali da lavoro venivano dispensati dal farlo e agghindati con fiori.
Quasi come le grigliate e le feste in spiaggia dei nostri tempi.
Tanto per capirci, a Ferragosto i lavoratori porgevano auguri ai padroni e ottenevano in cambio una mancia. Lo Stato Pontificio fece 1+1 e la cosa, in età rinascimentale, fu resa obbligatoria nel regno papale.
Oggi la mancia sono le ferie in busta paga. Per chi ce l’ha, la busta paga.
Comunque vada, buon ferragosto.