LA FOTOGRAFIA IN UN BLOG
Sono uno che fa fotografie più o meno da quando aveva 8 anni. Quando gli altri facevano le solite cose io frequentavo casa di fotografi professionisti, dove il profumo dei chimici andava dal garage al solaio.
In terza media un professore chiese ed ottenne di applicare più moderni programmi didattici e ci insegnò a fotografare. Credo sia rimasto abbastanza basìto quando dissertavo di tempi, diaframmi e profondità di campo mentre gli altri non sapevano cosa fosse fare una foto. Oppure quando gli suggerii di alterare l’immagine in sviluppo toccando con le mani certe parti, modificando con il calore i tempi di sviluppo anche su superfici minime, come la punta di un dito.
Quindi ho sempre flirtato con la fotografia, ma senza mai potermi definire un professionista. E chi è un professionista, dopo tutto, uno che vende il proprio lavoro? L’ho fatto e lo faccio, ma mi sento solo uno che se la cava. Il mio lavoro è abbastanza al di fuori degli schemi, io non faccio le foto come richiesto dalla moda. Quello che faccio mi diverte e tanto mi basta.
catturare il momento è la regola
Certo che quando un giornale, una rivista o un portale (o un libro) pubblica una mia foto sarebbe carino ci mettesse, magari in piccolo, il mio nome. Fin’ora ho trovato le mie foto firmate da cani e porci. Ma questo è il nostro tempo. Tutto si brucia in un click e ormai non resta nemmeno la cenere.
“Ci sono scuole per qualsiasi cosa, dove s’impara di tutto e alla fine non si sa niente. Non esiste una scuola per la sensibilità. Ci vuole un certo bagaglio intellettuale.”
HENRI CARTIER-BRESSON, FOTOGRAFO
Nel fiume
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Fly me to the moon
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Al sole
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