Gianluca Reggiani – La tempesta
Una spiaggia priva di attrezature balneari diventa l’isola di Prospero (dall’omonima opera di sir William Shakespeare). Quattro alte torri si stagliano sul mare. Al centro dello spazio delimitato dalle torri una pedana circolare circonda un palcoscenico quadrato. Visto dall’alto il tutto riproduce un mandala (una figura sacra) e il pubblico siede in quattro spazi ricavati all’interno della scena.
Le musiche sono eseguite da musicisti che commentano ed interpretano, con strumenti anche “impossibili” (come un tubo dell’acqua o un rubinetto) armonie ed effetti.
In due repliche cominciate alle 4 di mattina, Prospero rinuncia ai suoi poteri di mago nel momento esatto in cui sorge il sole. Le lacrime di commozione sono garantite.
Perfino la pioggia non ha potuto niente contro la magia dello spettacolo, graziando spettatori, attori e tecnici.
E sono pure riuscito a fare qualche foto.