Compagnia del Serraglio – La vera storia di B.B.
Il grande compositore di musica leggera Burt Bacharach da ragazzo era del tutto indifferente alla musica, anzi riteneva che i musicisti fossero dei tutto inutili alla società, li definiva “dei veri e propri parassiti da cui guardarsi alle spalle”. In questa prima vera biografia non autorizzata La Compagnia del Serraglio in una sorta di “documento scenico”, tra foto ricordo, musiche vere e finte interviste, ripercorre le tappe fondamentali di questo autentico “uomo-leggenda” che diventò musicista per puro caso dopo aver picchiato la testa accidentalmente contro il pianoforte a muro di casa. Utilizzando le testimonianze della moglie (che racconta la loro improbabile storia d’amore) del fratello minore Bert (che fin da piccolo per fargli dispetto gli canticchiava dei simpatici motivetti – che poi Burt trasformerà più tardi in successi pIanetari), dei due anziani genitori (convinti che il loro figlio Burt sia diventato un grande avvocato di successo con l’hobby della musica), del maestro di pianoforte (che ci rende edotti sulla totale idiosincrasia di Burt verso la scala di Do, sulla quale si è inutilmente incaponito per tanti anni e che ancora oggi evita accuratamente – non esiste infatti nessuna sua composizione con quel giro armonico), dello psicanalista (che lo ha preso in cura per trent’anni nell’impossibile tentativo di risolvere il blocco psicologico dovuto alla scala di Do: i capelli precocemente brizzolati ne sono un’evidente manifestazione) e di altri personaggi fondamentali qui non citati per non rivelare tutte le sorprese di questa incredibile ed assurda biografia, viene così ricostruito passo dopo passo il percorso artistico e umano del grande compositore di memorabili evergreen, da “Raindrops keep fallin’ on my head” a “Do you know the way to San Josè”, da “I say a little prayer” a “You’ll never get to heaven”.