Gianluca Reggiani – La memoria del mare
Ho fatto molte cose con Gianluca Reggiani, e non è solitamente amante delle “riprese” di lavori già fatti. È uno che guarda avanti.
Quando ha mandato un messaggio in cui chiedeva chi fosse disponibile per riprendere, in parte, “Giovanni Clelia, memoria naufraga”, che aveva messo in scena il 28 maggio 1994, scherzando gli ho scritto che ricordavo solo la parte dello spettatore. E lui invece mi ha voluto a fare suono e luci.
Quell’evento memorabile era apparentemente impossibile da spostare in teatro, dato che occupava due banchine del porto canale, il porto canale stesso con diverse imbarcazioni ed un ponte che unisce le banchine.
Invece ne è venuta fuori una nuova versione, che è stata dedicata questa volta non solo all’equipaggio del Giovanni Clelia, ma in generale a tutti i caduti del mare. E per una città che di mare ci vive, purtroppo la lista è lunga.
Riprendere l’audio di un coro di circa 30 elementi, con 3 violini, 1 contrabbasso, 1 oboe, 1 fisarmonica, 1 chitarra, 6 cantanti solisti, 7 attori e 1 narratore già di per sé non è poca cosa. Aggiungi pure un paio di basi e per finire le luci di scena e tutto diventa discretamente impegnativo.
A parte Gianluca Reggiani, 25 anni fa oltre alla Corale c’erano anche 5 degli attori di questa nuova versione. E io.
Allora la grandezza della scena non mi permise di godere l’impianto narrativo ed i racconti degli attori, tutti tratti da documenti originali. In questa versione, molto meno dispersiva, l’impatto emotivo è molto più forte.
A volte lavorare è proprio bello.