Eugenio Allegri & Banda Osiris – L’ultimo suonatore
Da una parte c’è un direttore d’orchestra autoritario che adopera la sua bacchetta come uno strumento di potere. Dall’altra i musicisti (vale a dire il disordine, la fantasia, la ribellione) che – malgrado le interruzioni, le riflessioni dell’uno, gli incidenti e gli accidenti dell’altro, i costumi improbabili, i vuoti di memoria, i problemi con la coulisse dei tromboni e il nodo del farfallino che non vuole stare al suo posto – si impossessano della bacchetta e ribaltano i ruoli in un trionfo del non senso e della libertà. Utilizzando il classico testo di Karl Valentin come canovaccio e sfruttandone la struttura di teatro nel teatro, i dialoghi e i monologhi dell’autore si intersecano con la musica della scalcagnata orchestrina del Tingeltangel. Una musica che spazia da Kurt Weill alle canzonette d’oggigiorno, da armonie dure e dissonanti a melodie leggere e struggenti, diventando essa stessa protagonista e anello di congiunzione drammaturgico con la comicità anarchica di Valentin, viva, intelligente, surreale, graffiante, disarmante, a volte cattiva, demenziale ma sempre attualissima