Vergogna di Stato, stato di vergogna

Sicuramente io sono ingenuo. Tutto quello che succede lo dimostra, ogni giorno.
Ciò non toglie che la notizia di oggi, lanciata dall’ANSA e da tutti i siti di informazione, sia una di quelle che lascia senza parole.
Oggi però la cosa è oltre ogni possibile livello di imbarazzo teorizzabile.
Se è vero che siamo una nazione museo, che arte e cultura sono una cosa normale, qui in Italia, e se è vero (e lo è, cavolo!) che potremmo campare anche solo con quello che ci viene da arte, cultura e turismo, la decisione presa dal nostro governucolo di coprire statute rappresentanti corpi più o meno nudi, mi riempie di vergogna. E dovrebbe essere così per tutti, non fosse anche solo per il fatto che la conservazione del patrimonio d’arte è sulle spalle di tutti: tutti paghiamo la nostra parte con le nostre tasse.
Pare d’essere tornati ai tempi in cui i papi eviravano le statue del Vaticano apponendo foglie a coprire lo scempio commesso (e quello sì che è da nascondere!) e solo perché un tal Hassan Rohani, presidente iraniano, viene in visita a Roma.
Lui da noi, non viceversa!
Noi, chiunque di noi, se va in visita a una moschea, anche la più smandruppata, è tenuto a togliersi le scarpe. Perfino Benedetto XVI si è tolto le scarpe in moschea! E non è certo un moderato, anzi, è un fondamentalista!
E noi ci permettiamo di vomitare sul nostro patrimonio storico e culturale nascondendo statue che da centinaia di anni sono a mostrare maestria, bellezza, capacità di raccontare.
Io mi vergogno di avere governanti come questi. Questa è gente che, non eletta dal popolo, sta distruggendo una Nazione.
La scusa di stato: “forma di rispetto alla cultura e sensibilità iraniana”.
Incredibile!!!
Un popolo che non si ribelli a questi imbecilli, a questi schiavi del profitto, sottospecie di esseri viventi, è destinato a sparire. Deve sparire. Non deve restare traccia, l’oblìo è l’unica cosa che meritiamo.
Perché chi resta non debba vergognarsi d’essere restato.